Il Matrix di Lana Wachowski: Visibility Award 2012

Se avete un po’ di minuti vi consiglio vivamente di spenderli a guardare questo discorso molto commovente di Lana Wachowski, co-regista con il fratello Andy Wachowski della trilogia di Matrix, Bound, V per Vendetta, Speed Racers, insomma dei capolavori geek degli ultimi vent’anni.
Lana Wachowski non faceva apparizioni pubbliche da 12 anni, ma quest’estate -alla vigilia dell’ultimo film Cloud Atlas– ha deciso di rompere il suo silenzio e riconoscere la sua evoluzione di genere (a Lana non piace la parola “transizione”, dice che “evoluzione”  è più vicina al genere letterario e cinematografico che ama) e presentarsi ai fotografi facendo il suo coming-out.

Lana col fratello Andy alla presentazione di “Cloud Atlas”

Questa settimana Lana ha ritirato lo Human Rights Campaign’s Visibility Award, premio che le organizazzioni lgbt danno ai personaggi nel mondo dello spettacolo e non solo che hanno contribuito alla lotta per le politiche sociali, e ha parlato della sua esperienza di crescere come teenager transgender, e anche un triste tentativo di suicidio adolescenziale, purtroppo non comune tra le persone transgender.
Ha raccontato tutto questo non solo per sé, ma nella speranza che la propria esperienza possa aiutare gli altri. Qui trovate l’inizio del suo toccante discorso, ma vi consiglio di vedere tutto il video non solo perché commovente ma perché Lana è davvero simpatica.

“Sono qui perché la mia maestra Mr. Henderson mi ha insegnato che ci sono alcune cose che facciamo per noi stessi, ma ci sono alcune cose che facciamo per gli altri. Sono qui perché quando ero giovane, stavo male perché ero una scrittrice e volevo essere una regista, ma non c’era al mondo una regista transgender che potesse capirmi, tutti i miei sogni erano stati preclusi semplicemente perché la mia identità di genere era meno tipica di altri. Se posso essere quella persona per qualcun altro allora il sacrificio della mia vita privata e civica può avere valore”.
(ndr: perdonate la mia traduzione fatta in un minuto e due secondi)

Io direi che con quei dreadlocks rosa, la sua ironia e soprattutto il suo genio, Lana è GeekQueer ad honorem forever and ever.
Brava Lana sei modello anche per i geek italiani!

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