Hurt me planty, 50 sfumature di pixel

Mancavo solo io col gioco di parole più abusato degli ultimi due mesi. Vabbé, portate pazienza e parliamo di cose serie. Gioco geekqueer del mese.

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Robert Yang è uno sviluppatore di indie game, professore di sviluppo e design di videogiochi alla New York University e alla Parsons New School for Design e scrive anche su un sacco di siti e di riviste.
Molti però lo riconosceranno perché papà del celebre MOD per avere relazioni omosessuali con tutti i personaggi di Dragon Age, Origins.
E già qui, stima imperitura.
Ma Robert Yang ha anche creato alcuni videogiochi su interessanti tematiche queer.

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HURT ME PLENTY è un breve gioco che esplora le dinamiche BDSM sul formalizzare il contratto/relazione tra uno slave e un master. Visto il periodo che sfuma grigi come se non fosse esistito altro colore nel sesso, direi che il gioco potrebbe interessare a qualche geekqueer ancora vittima del fascino di Jamie Dornan (signoramia, ma in The Fall cos’è?).

Safeword: intimità

Il gioco consiste nel conoscere un bel ragazzone muscoloso e pelosone, stringerci intimità e sculacciarlo per bene.
L’idea di creare intimità in una simulazione è il vero intento di Yang e a me sembra un tema ancora poco esplorato in anni in cui le sottotrame romantiche nei giochi AAA si aprono non solo al grande pubblico, ma a tutti i tipi di pubblico, LGBT compreso.

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Scambiare pornografia con intimità sessuale è un abuso da cui possiamo iniziare ad affrancarci per riconoscere un po’ tutti gli strati della sessualità; perché di sfumature si parla tanto e Hurt me Plenty nella sua simulazione ne inquadra una importante.

E se all’inizio ho pensato che l’impianto da casual game fosse un approccio troppo superficiale e quindi il limite di tutto il progetto, ecco che la mia, ehm, solerzia mi ha riportato sulle vere intenzioni: il rispetto non solo degli accordi presi, ma di quella intimità che inevitabilmente è stata interrotta.
Con un vero svantaggio (vogliamo dire “punizione”?): 14 giorni senza giocarci più.

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Potrei lasciarvi infine con una citazione di Baudrillard, che quando si parla di BDSM pare irrinunciabile, ma io mi fido più di Leopoldo Mastelloni.

Invece potete scaricare Hurt Me Plenty per PC e Mac al costo di una birra (minimo 50 centesimi) e potete farlo qui.

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