Arte o artista? La questione Shadow Complex

Leggevo della discussione nata sul sito Lesbian Gamers riguardante Orson Scott Card. Lo scrittore in questione è conosciuto per i suoi romanzi fantasy tradotti anche in Italia, come il ciclo di Ender o Homecoming, ma è stato anche autore di dichiarazioni mormone come <Il matrimonio omosessuale è un esperimento sociale potenzialmente devastante>, condito da inviti a curarsi, redimersi, elettrochockarsi.
Infine, Orson Scott Card, nel 2009, diventa direttore dell’Organizzazione Nazionale per il Matrimonio, che non so cosa sia ma fa paura pensare che qualcuno sentisse il bisogno di fondare tale istituzione.
La Chair Entertainment\Microsoft fa uscire per XBoxLive il gioco Shadow Complex, un platform\azione in 2.5D (che è un movimento in 2D ma con grafica in 3D) basato su un libro di Scott Card dal nome Empire e ancora non tradotto in Italia. Il quesito che si poneva il sito di lelle è un quesito atavico ma sempre attuale: posso distinguere l’arte dal suo artista? Shadow Complex è un videogame dannatamente bello, ma come faccio con la mia coscienza politica? Allargando il discorso: posso davvero prescindere l’autore dall’opera? L’opera artistica ha una vita autonoma o un cordone ombelicale è imprescindibile? Posso amare Duchamp anche se sono un classicista? Posso amare Wagner anche se sono comunista? Posso amare Wilde anche se sono fascista?
Io credo nell’autonomia dell’opera dal suo creatore. Ho un’idea romantica di opera d’arte come ispirazione ed epifania, che quando è alta, diventa universale. Quindi, sì, Wagner mi diverte e posso davvero apprezzarlo. Quando si tratta di economia però il discorso cambia. Non ho fiducia nel boicottaggio perchè non credo che la gente abbia una coesione politica così forte in questo paese, ma ho una coerenza che mi porta a non acquistare, finanziare, supportare opere o azioni che provengano da omofobi, xenofobi, e vari portatori di messaggi violenti, illegali e che possano ledere cultura e buon senso.
Quindi no, non comprerò Shadow Complex anche se è un gioco fighissimo: son sicuro di poter trovare altri videogames dove “il protagonista deve salvare la fidanzata rapita”.
E voi?
GQ

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