PuLiRuLa e il surrealismo videoludico


Ci sarebbe da inserirlo in una lista di videogiochi che s’ispirano alle avanguardie e alle citazioni artistiche più didascaliche, questo PuLiRuLa, arcade da sala giochi della Taito (1991), uscito poi anche per Saturn e Ps2. Se ICO sta ai Metafisici di DeChirico, questo PuLiRula è sicuramente un videogioco che a Dalì e ai Surrealisti tutti sarebbe piaciuto non poco, con i Ukiyo-e di Hokusai mischiati ai pixel colorati, digitalizzazioni di donne come banderuole, enormi gambe pronte a spalancare porte e portoni.
Dal Surrealismo al Kawaii della new pop-art giapponese.

Interessante, per quanto ci riguarda, il boss del secondo livello, un cowboy truccatissimo, saltellante e con un naso (fuori da ogni iperbole o metafora?) che sia allunga e ci colpisce. Quattordici anni prima di Brokeback Mountain di Ang Lee, i cowboy gay portavano già un rossetto cherrylips numero 8.

GQ

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