I 5 personaggi gay più ignorati dei cartoni animati

Prendiamo una strada parallela ma non molto distante dalla nostra solita, e facciamo un piccolo excursus sul mondo dei cartoni animati della nostra infanzia (quando dico “nostra” intendo quella dei geekqueers che potrebbero esser fratelli maggiori di Gesù).
Interrogati su quali siano i personaggi più vicini alla cultura glbt, le nostre risposte variano di qualche sfumatura, ma vertono sempre sui soliti nomi: Lady Oscar, He-Man, American Dad, Jem e le Hologram, Sailor Moon, I Simpson, South Park e I Griffin.

Per arricchire di molto quello che nel 95% è oggetto di fastidiose e ripetute discussioni quando voialtri vi ritrovate il sabato sera, Geekqueer è lieta di presentare I cinque personaggi gay più ignorati della storia dei cartoni animati. Per comprendere bene le nostre motivazioni vi invitiamo a guardare i filmati linkati e solo dopo a insultarci per le nostre dimenticanze.

5° Posto: La Principessa Zaffiro
Siete sempre prodighi in sperticate lodi per Lady Oscar da dimenticarvi che la principessa più transgender è sempre stata Zaffiro. Convinta e combattiva del suo gender maschile non ha mai permesso a nessuno di chiamarlo col femminile o di animarlo con più di 6 frames.

4° Posto: Yoghina
Comprendo che la fisicità della povera Yoghina, lesbica senza rinvio a giudizio, si avvicini più a quella di Shiro che della protagonista Mila, ma darle un nome declinato dall’orso Yoghi è, onestamente, cattiveria pura.

3° Posto: Il Barone Ashura
Risultato di un esperimento del Dottor Inferno (che nel suo curriculum vanta uno stage con Mengele), il Barone Ashura è metà uomo e metà harmonizer (che voleva tanto quest’anno con quel trucco che ti sdoppia la voce).

2° Posto: Svicolone
Questa copia della Pantera Rosa era senza alcun dubbio un vero busone; e uso la parola “busone” non solo perché fa rima col suo nome, ma anche perché nel doppiaggio italiano gli autori hanno ben pensato di caratterizzarlo con un accento romagnolo. Svicolone ha fatto parte del primo direttivo Arcigay a Bologna negli anni ’80.

1°Posto: Starshine: il cavallo di Iridella
Perché Starshine è pura sinestesia gay.

Premio della critica a: Puffo Vanitoso
Motivazioni: Perché, nella storia dei cartoni animati, ha offerto più di tutti uno stereotipo riconoscibile e veritiero della comunità omosessuale. Talmente assorbito dalla nostra cultura infantile da darlo per scontato, ma rivedendo le sue boutade ora, comprendiamo quanta lungimiranza e profondità c’era nel suo personaggio, come nel contributo qui sotto.

 

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