Fallout 4: amore dopo l’atomica

Fallout 4 è un gioco complessissimo e dalle mille sfaccettature: da quanto ho capito facendo un po’ di giri in rete e guardandomi i walkthrough su youtube, ho notato un ottimo sistema di interazione tra personaggi giocanti e non.

La seguente analisi è un inizio di studio di cui vi chiedo anche un grande aiuto: viste le tantissime opzioni, di storie come quelle tra il nostro personaggio e Robert Joseph MacCrady, ce ne sono moltissime.
Iniziamo da questa.

Quando incontriamo MacCrady non è la simpatia la nostra prima emozione: pieno di sé e sbruffone, c’è da faticare non poco per non spaccargli la faccia. Ma noi, che abbiamo biechi secondi fini, facciamo i gentili e gli doniamo supporto per qualche missione.

“Sì, siamo diversi” e pian piano inizia ad acquistare fiducia nei nostri confronti: il rude MacCrady fa intravedere un cuore tenero, dietro quell’arroganza da insicuro.

Ora le cose si fanno serie: scopriamo che il buon MacCrady era sindaco di una cittadina, sposato con un figlio, e che il piccolo Dancan ha bisogno di una cura. Mi aiuti a trovare la cura? Vabbé, andiamo.

Ti ripagherò, te lo giuro. Oooooh sì, certo che puoi giurarci.
E così si recupera pure la cura per il piccolo Dancan, cosa non si fa per un uomo dopo una guerra atomica.
Si decide quindi di andare dall’amica Daisy, che proprio affascinante non è, ma è buona e gentile, aiuterà Dancan a guarire (e soprattutto sembra comprendere le nostre intenzioni).

Magna tranquilla Daisy, ce penso io. Allora abbiamo salvato il figlio e subito dopo scopriamo che la moglie è morta ed è stata accoltellata proprio di fronte il povero burbero, che ora più burbero non è, anzi.

Vabbé è morta da 5 anni! In anni gay sono tipo… mmh… 20 anni. Comunque poi ci dice che la sua vita è stata uno schifo, fino a questo momento. Finché non ha incontrato noi.

Daje attacca!

Sì, speravamo in qualcosa di più che due birre e un calcetto. In fondo abbiamo solo ammazzato 5897 robot e 230098 nemici.

Meglio continuare sulla versione PC, dove la medesima scena viene ambientata in una più accogliente casa addobbata per le feste. Quest’ultima versione avrà anche una scena aggiuntiva, che rende più esplicito il rapporto instaurato.

E quindi gli chiediamo senza tanti giri di parole “Allora come rimaniamo?”, tipo “amici come prima”? Eh no. Eh no.

“Ho intenzione di stare su questa terra con te, fino alla fine dei miei giorni. Dici che può andarti bene come indizio?”

“Il giorno che mi hai detto di amarmi, è stato il giorno più bello della mia vita”. E quindi?

“Felice. Per la prima volta in vita mia sono felice. Puoi crederci?”.
Ok, ci credo, però ora spogliati.

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