PRIDE RUN: Giacomo Guccinelli arruola volontari!

Continuo il diario di produzione di PRIDE RUN, con una bella chiacchierata con Giacomo Guccinelli, lead artist del progetto, una delle figure più interessanti, dato che è quella che realizza personaggi e mood grafico.

Giacomo è formatore e studioso di Concept Art, lavora come insegnante presso la Scuola Internazionale di Comics e la sede di Event Horizon School di Firenze, e poi è art director di Steam Factory – Creative team. Con lui ci siamo incontrati qualche anno fa a Pisa per la presentazione di Videogaymes, ci ritroviamo ancora una volta sul terreno che ci piace di più: i videogiochi.

GQ- Ciao Giacomo, voglio sapere prima di tutto come è iniziato, quando hai incontrato Ivan per parlare di PRIDE RUN.
GG- Sono a Lucca Comics & Games 2016, mentre faccio una sessione di live painting mi raggiunge Ivan, che già conoscevo da tempo (ed è per me un po’ il genitore del videogioco italiano), mi prende da parte e sgancia la bomba: “voglio realizzare un gioco sul Pride, so che sei attivista e retrogamer, e mi piace un sacco la tua produzione, ti piacerebbe lavorare alla grafica del titolo?”. Ecco, è iniziato tutto così, e la risposta del gaymer che è in me è stata ovvia e piena di gratitudine.

GQ- Il lavoro che stai facendo è incredibile: tantissimi personaggi, sprite da animare coloratissimi. Come sta andando?
GG- La produzione con Ivan sta andando alla grande, come lead artist del progetto si tratta perlopiù di far rivivere moltissimi dei colori, delle atmosfere, degli stili e dei personaggi di quella tradizione videoludica e cartoon che ha plasmato la mia infanzia e la mia adolescenza rendendo però il tutto interessante anche per un target non solo di retrogamer.

GQ- E quali sono le tue ispirazioni? Come nascono?
GG
– Come dicevo le ispirazioni sono soprattutto legate al background videoludico anni ’80 e ’90, e anche tanto cartoon contemporaneo. Ogni personaggio nasce con un chiaro intento citazionistico: Street Fighter, Final Fight, King of the Fighters, Rockman (Megaman), Mario, Luigi…

GQ- Birdo!
GG– Esatto, Birdo! E poi ancora dalla Square di Yoshitaka Amano, a Monkey Island, da Ghosts ‘n Goblins, alla tradizione cartoon: dal ninja Sasuke, Maisha e Ken di Hokuto a Dragon’s Lair Timewarp a Steven Universe. Mi diverto ad associare i personaggi della tradizione alle realtà LGBTIQ, cercando di mantenere tutto coloratissimo, sempre ironico e il più possibile leggero.

GQ- Con una carrellata così, è impossibile non innamorarsene. Poi anche tu sei un gaymer. Voglio sapere come nasce la tua passione per i videogiochi.
GG– Come gamer dll’Atari, dall’Amiga e dal Famicom che mi ritrovai per casa dall’età di tre, quattro anni. La mia passione da gaymer invece, nasce quando, da attivista LGBTIQ, capii che il medium videoludico poteva essere uno strumento di studio e indagine delle culture e delle realtà LGBTIQ e soprattutto, un potente strumento in grado di veicolare messaggi positivi , inclusivi e orientati alla promozione dei diritti umani e civili.

GQ- Amen, fratello. Sono d’accordissimo.
GG- Il primo personaggio che mi colpì e mi fece appassionare al gayming fu sicuramente Birdo; credo sia uno di quei personaggi la cui ricezione, un po’ come Poison di Final Fight, sia cambiata notevolmente dagli anni ’80 ad oggi.

GQ- Siamo allineatissimi su questo. La cosa che mi appassiona di PRIDE RUN è il coinvolgimento della community del gaymers italiani: da quando abbiamo iniziato a far girare la notizia, moltissime persone ci hanno chiesto di partecipare in qualche modo. Oltre all’interesse per il prodotto in sé, trovo incredibile questa voglia di farne parte. Vuoi fare un appello su quali figure potrebbero esserci utili in questa fase di programmazione?
GG- Hai ragione, sto vedendo moltissima curiosità e un sacco di persone interessate a vario titolo sul progetto. Sul versante grafico, disegnatori, animatori, illustratori pixelartist o amanti della pixelart anni ’90, almeno per il settore di sviluppo visivo, sarebbero molto utili.

GQ-Ok, la domanda più difficile di tutte: secondo te è più bello Joel di The Last of Us o Nathan di Uncharted?
GG– Dei due Joel, anche se da retro-gaymer rilancerei su Arthur di Ghosts ‘n Goblins.

Per chi volesse collaborare con Giacomo, Ivan, me e tutti gli altri di PRIDE RUN mettetevi subito in contatto scrivendo alla mia mail, o alla pagina Facebook ufficiale di PRIDE RUN GAME.

Pronti a correre con noi?

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