Il gioco in questione era Super Mario Bros 2 (Nintendo, 1988), in cui uno dei boss di metà livello di nome Birdo (qui su nella foto), un dinosauro rosa che sputava uova dalla bocca, veniva presentato così: “He thinks he is a girl and he spits eggs from his mouth. He’d rather be called ‘Birdetta.'” (Lui pensa di essere una ragazza e sputa uova dalla bocca. Preferirebbe essere chiamato ‘Birdetta’. Rif. Istruzioni Super Mario Bros 2, 1988).
L’unico slittamento di genere che la povera Birdo vide all’epoca, fu quello sui libretti d’istruzione della versione americana, in cui il rosa personaggio dal grande fiocco in testa, diventa semplicemente femminile.
Ma i gamers sono utenti per nulla prevedibili e affascinati da personaggi stratificati e dalle particolarità non comuni, così Birdo comincia ad esser richiesto e seguito, tanto da comparire in numerosi sequel e spin-off dell’idraulico italiano: Super Mario Tennis, Mario Golf: Toadstool tour, Mario Kart: Double Dash!, Mario & Luigi: Superstar Saga, Mario Baseball.
In Super Smash Bros. Brawl (Nintendo 2008) il sesso di Birdo viene indicato come “gender indeterminate” e si usa sovente il pronome “it”. Peggio succede in Captain Rainbow (Nintendo, 2008) in cui alla povera dinosauro rosa torna una voce baritonale a sprazzi in falsetto.
Alla fine degli anni ’80 il sesso di Birdo era quasi montato a scandalo e persino personaggi di altri videogames come Mike Tyson: Punch-out!! si chiedevano quale fosse la reale identità di Birdo, quasi fosse un gossip in un universo inesistente (Mike scherza sull’ambiguità di Birdo). Solo vent’anni dopo il personaggio compie il suo transito e trova anche una dolce liason amorosa con Yoshi, l’altro dinosauro verde amico di Mario e Luigi.
Birdo diventa così il primo transessuale della storia dei videogames e la Nintendo sembra aver imparato la lezione, fino al videogame Paper Mario, dove una certa Vivian… (continua)
GQ