A volte il pluralismo non basta

E’ appena uscito in Europa il sesto capitolo del picchiaduro NamcoBandai, Soul Calibur 5 e le critiche per la campagna pubblicitaria sono arrivate ben prima del gioco. Quelle che vedete qui, sono le due locandine affisse in Giappone per PS3 e X360. Nella prima protagonista è un prosperoso seno e la scritta che recita a grandi linee: “Se continui a fissarle ti sarà difficile vincere”. Niente di nuovo nel volgare e cattivo gusto delle pubblicità soft-core videoludiche. Questa volta però ce n’è anche per chi non ama il genere femminile e la seconda locandina recita un “Ti piacerebbe ricevere questo pacco?”.
Conoscendo il proprietario del siffatto “pacco”, declino volentieri l’offerta e potrei lamentarmi che il personaggo Valdo non è certo avvenente come la protagonista femminile, ma qui il discorso è ancor più torbido: anche a vantarsi di cotanto pluralismo di gusti, la pubblicità del gioco annacqua la sua ironia in mille e inutili deja-vù.

Ah, in Italia uscirà una terza locandina, “democratica” direbbe Tinto Brass, che recita più o meno: “l’ultimo capolavoro”.

Il gioco dite? Ah boh…
GQ

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